GIANFRANCO MORRA

Nihil humanum a me alienum…
Incursioni nella letteratura e nell’arte

«Le stesse manifestazioni dell’arte contemporanea, nella loro novità radicale rispetto al realismo ottocentesco, paiono tutte convergere in questa negazione del soggetto (e quindi dell’oggetto che rappresentano): dalla musica atonale alla pittura informale, dal romanzo anantropologico alla poesia ermetica, dal surrealismo al teatro dell’assurdo – dovunque emerge un “uomo problematico”, un “uomo senza qualità”, un “uomo vuoto”. Tutto pare riassunto in una delle più dense liriche di Eugenio Montale, la quale enuncia con decisione l’impossibilità di dire che cosa è l’uomo e la possibilità di una mera antropologi negativa (“Non chiederci parola”): Non domandarci la formula che mondi possa aprirti, / si qualche storta sillaba e secca come un ramo, / codesto solo oggi possiamo dirti, / ciò che non siamo, ciò che non vogliamo

Il nichilismo tra pubblico e privato, in: La scure del nulla, 1984, pp. 339-340

L’amore per la letteratura e per l’arte hanno sempre accompagnato l’attività di Morra. Inseriamo in questa sezione recensioni di mostre, testi di conferenze e articoli:

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